Quando si parla di musica in pittura il primo aspetto che si deve considerare è il favoloso e particolare filo che lega le due arti. La pittura attraverso il colore o il non colore che l’artista sceglie di utilizzare dialoga, a livello frequenziale ed emotivo, con l’osservatore. Come è noto, ogni gamma di colore, emette una vibrazione o frequenza diversa, come diversa è la percezione emotiva che ne deriva. La musica vive dello stesso dialogo tanto emotivo quanto frequenziale; usa talvolta la stessa “grammatica” per descrivere una particolare “sfumatura” di suono si usa il termine “colore” e molto spesso un musicista si riconosce dal “ tocco ” come un pittore dal “ Tratto ”. Arrivando a Renzo Bergamo le analogie tra musica e pittura sono ancora più chiare osservando il “ Ritmo ” che Il pittore ha messo nei suoi lavori sulla musica. I tratti sembra che danzino su di una melodia che forse Renzo fischiava, come era solito fare, mentre dipingeva questi segni che ricordano molto le crome e le biscrome proprie della partitura musicale. Il gesto risoluto che si immagina dietro ogni tratto di questi allegri e fluenti simboli potrebbe rimandare all’incalzante guida di un direttore d’orchestra, insieme alla simpatica analogia bacchetta-pennello. L’approccio che Renzo Bergamo aveva con la musica suonata era addirittura aborigeno, esplorativo, talmente trasportato da rasentare la mistica. Vederlo alle prese con la tastiera di un piano, che lui suonava da totale autodidatta, rivelava molto del suo approccio pittorico. Era visionario senza essere astratto, era melodico senza essere manieristico, era alla ricerca, anche li, della luce. Renzo Bergamo era affascinato dalla matematica della musica in cui lui scorgeva la “scala” verso la fisica e un ulteriore “strumento” per arrivare alla decifrazione dell’universo umano cosmico che è stata la ricerca della sua vita. Colori come note, tastiera come tela in cui, nel finito, si può arrivare all’infinito.
© Archivio Renzo Bergamo
© Archivio Renzo Bergamo
© Archivio Renzo Bergamo
© Archivio Renzo Bergamo
© Archivio Renzo Bergamo
© Archivio Renzo Bergamo
© Archivio Renzo Bergamo
© Archivio Renzo Bergamo
© Archivio Renzo Bergamo
© Archivio Renzo Bergamo